Allattamento al seno, tutti i benefici per mamma e bambino

L'allattamento al seno presenta numerosi vantaggi e benefici per madre e figlio. Vediamo insieme quali sono!

Allattamento al seno, tutti i benefici per mamma e bambino

L’allattamento al seno presenta numerosi benefici sia per la madre che per il bimbo appena nato. L’allattamento può durare da un’ora dopo il parto e dovrebbe protrarsi per almeno sei mesi. Tuttavia i medici sono concordi nel dire che laddove è possibile meglio andare avanti fino ai due anni del bambino. Allattare un neonato al seno non è utile solo a creare le basi del suo rapporto con la mamma, ma è anche il modo più semplice per occuparsi della sua salute fornendogli fin da subito forti difese immunitari. Insomma, non c’è dubbio che allattare al seno abbia tantissimi vantaggi sia per la mamma che per il bambino. Nel corso degli anni infatti l’Organizzazione Mondiale della Sanità si è data molto da fare per far salire i tassi di adesione alla pratica, considerandolo un obiettivo fondamentale da raggiungere.

Allattamento al seno: tutti i benefici per mamma e figlio

Segnali fame neonato

Sui benefici che l’allattamento al seno può avere sui bambini non vi sono dubbi. Ma vediamo con più attenzione quali sono questi vantaggi.

1. Allattamento al seno: perchè spesso non viene preso in considerazione

la poppata


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Non ci sono dubbi circa i benefici che ha l’allattamento al seno. Secondo i dati più recenti in possesso dell’Istat però sono ancora tante le donne che escludono questa pratica. Non subito: nei primi giorni di vita, il 90 per cento delle donne italiane comincia ad allattare al seno. Il problema però è che già quattro mesi dopo, l’allattamento esclusivamente al seno scende drasticamente, fino al 31 per cento. Oltre i sei mesi è solo il 10 per cento delle madri a scegliere l’allattamento al seno per il proprio bambino. Il motivo risiede spesso nel fatto che è difficile congiungere questa attività con i propri impegni di tutti i giorni e spesso si preferisce scegliere opzioni più pratiche, specie se la madre lavora. Il tema sta molto a cuore all’Organizzazione Mondiale e all’Unicef, che lottano per ottenere il diritto di base di almeno quattro mesi di maternità, oltre a un congedo anche per i padri, per poter alleggerire l’impegno dell’allattamento al seno e lasciare anche riposare la madre, oltre a rendere più partecipe l’uomo. Tuttavia una parte di responsabilità è anche della disinformazione: non tutti sanno quali dovrebbero essere i tempi corretti dell’allattamento.

2. Allattamento al seno: i benefici per il bambino

Benefici segnali di fame neonato
Il latte materno è un vero e proprio concentrato ad hoc per il bambino, che necessita di tutto ciò di cui ha bisogno. Per i primi sei mesi la dieta del neonato non dovrebbe prevedere niente altro. Il latte materno permette al neonato di sviluppare una corretta formazione del microbiota nonché un adeguato sviluppo del cervello e delle sue funzioni. Uno studio ha inoltre dimostrato che nei bambini non allattati al seno, aumentano i casi di sovrappeso, obesità, diabete e aterosclerosi in età adulta. Il latte materno si adegua sempre alle necessità di crescita del neonato, perciò non è mai lo stesso. Nel corso del tempo modifica la sua formula, creando una connessione intima e unica fra la madre e il suo bambino, in grado di provvedere a tutte le sue necessità. Se la madre assume farmaci incompatibili con l’allattamento o non è disponibile, il latte può essere offerto gratuitamente dalle donatrici attraverso le banche del latte che oggi sono ben 38 in Italia. Così si assicura al piccolo tutto ciò di cui ha bisogno.


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3. Allattamento al seno: la base per ottime difese immunitarie

Bambino sorridente

L’Organizzazione Mondiale della Sanità sostiene che sarebbe ideale prolungare l’allattamento anche fino ai due anni di vita del bambino o quanto meno fino al primo anno, seguendo anche le volontà di mamma e figlio. Uno studio pubblicato sulla rivista Science Advances sostiene che questa semplice scelta possa garantire una protezione contro le infezioni che può durare per tutta la vita e difficilmente può essere sostituita da una cura altrettanto efficace. Questo perchè con l’allattamento al seno avviene il trasferimento di cellule del sistema immunitario che risultano già efficaci contro tutte quelle infezioni che ha avuto la madre nel corso della sua vita. Insomma l’allattamento al seno è una scelta d’amore verso il proprio bambino che può così assicurarsi una crescita sana e ottimale. Ma cosa fare se ciò è incompatibile con gli impegni quotidiani? Proprio a questo serve il tiralatte, uno strumento molto efficace per assicurare al bambino il latte di cui ha bisogno a qualsiasi ora.

4. Quando l’allattamento non è un’opzione ma è fondamentale

massaggi neonati

I nati prematuri non dovrebbero per nessuna ragione rinunciare all’allattamento al seno, indispensabile per sopperire ad eventuali carenze. A riguardo il presidente della Società Italiana di Neonatologia, Fabio Mosca, sostiene che per i nati prematuri non si possa rinunciare all0allattamento al seno, poichè il rischio di deficit immunitario è già più alto alla nascita. Specie nelle prime settimane di vita, il bambino ha necessità di attaccarsi al seno più volte, anche di notte. Di norma il neonato poppa 8-12 volte in 24 ore, in base a diversi fattori non sempre prevedibili. Con bimbi nati prematuri si può valutare un allattamento più lungo.