Come calcolare la data presunta del parto (dpp)
All’inizio della gravidanza una futura mamma si pone certamente questa domanda: quando nascerà il mio bambino? Quale sarà la data presunta del parto e come si calcola? Anche se si tratta di una stima indicativa, è un dato molto importante per scoprire il periodo in cui si diventerà genitori. Ecco tutto quello che dovete sapere e come calcolarla.
Che cos’è la data presunta del parto o DPP
La data presunta del parto, abbreviata anche in dpp, ci fornisce indicativamente la scadenza delle 40 settimane della gravidanza; per calcolarla, è necessario conoscere la data dell’inizio dell’ultima mestruazione avvenuta prima del concepimento, poiché è più facile reperire questa informazione rispetto alla data precisa del concepimento, che per ogni donna avviene in momenti differenti. Non tutti i cicli mestruali infatti sono regolari o hanno la stessa durata, e anche quando si conoscesse il giorno dell’ovulazione, ci sarebbe comunque un margine di imprecisione, poiché gli spermatozoi possono impiegare diversi giorni per raggiungere l’ovulo e fecondarlo.
Come si calcola la data presunta del parto
Le quaranta settimane di gravidanza vengono calcolate seguendo l’epoca gestazionale che coincide con il periodo di amenorrea (assenza di mestruazioni), poichè l’epoca concezionale è più difficile da stabilire. A partire quindi dall’ultimo ciclo e tenendo conto anche della sua durata media (convenzionalmente 28 giorni), si aggiungono 280 giorni, ovvero 10 mesi lunari. Oggi c’è inoltre la possibilità di scaricare numerose app o inserire i propri dati online e calcolare la data presunta del parto (dpp) velocemente grazie al calendario ostetrico automatico. Come detto, si tratta di una stima indicativa (non a caso si parla di data presunta del parto), e la data effettiva in cui nascerà vostro figlio potrà essere in anticipo o in ritardo rispetto a quella prevista. Ad ogni modo, conoscere il periodo in cui può nascere un bambino sarà di grande aiuto nell’organizzazione e nell’eventuale pianificazione di una gravidanza.
Leggi anche: Un weekend a Parigi: luoghi segreti e da non perdere
Data presunta del parto ed ecografia
Con la prima visita ecografica si potranno identificare la camera gestazionale e le misure dell’embrione: confrontando queste informazioni con la data presunta ricavata dal regolo ostetrico o ruota della gravidanza (un calendario circolare), il ginecologo o l’ostetrica confermeranno o provvederanno a ridatare la dpp. Quest’ultima possibilità si verifica quando i dati sulla crescita del feto suggeriscono una discrepanza tra il calcolo convenzionale della data presunta del parto e la reale misura del bambino.
Come si calcola la data presunta del parto con ciclo irregolare
Non tutte le donne hanno un ciclo mestruale regolare, che abbia quindi la stessa durata ogni mese, ma non per questo sono escluse dal poter calcolare la data presunta del parto, partendo dal presupposto che, avendo a disposizione informazioni più variabili, potrebbe esserci maggiore imprecisione. Come detto, se rientrate in questa casistica, ci sarà comunque l’ecografia ostetrica a confermare o modificare il calcolo della data presunta parto.
Procreazione medicalmente assistita e calcolo data presunta del parto
Nel caso delle donne che siano rimaste incinte dopo essersi sottoposte a trattamenti di PMA (procreazione medicalmente assistita), c’è comunque la possibilità di calcolare la data del parto iniziando a contare dalla data dell’impianto dell’embrione nell’utero, anzichè dall’ultima mestruazione, aggiungendo 270 giorni o 38 settimane.
Data presunta e data effettiva del parto
Abbiamo chiarito che la data presunta del parto indica una scadenza convenzionale basata su una previsione, ma che difficilmente coinciderà con la data effettiva della nascita del vostro bambino: si stima che circa l’85% dei bambini nati da gravidanze fisiologiche sia nato nella settimana precedente o successiva alla data presunta parto. Ma quando sarà allora il momento giusto per nascere? In una gravidanza considerata a termine, il parto può avvenire in un periodo che va dalla trentottesima alla quarantaduesima settimana di gestazione. La nascita di un bambino avvenuta in questo lasso di tempo è considerata naturale: a partire dalle 38 settimane il bambino è completamente formato e si dà un ulteriore scarto di due settimane una volta superata la data presunta del parto. Oltre le 42 settimane, per salvaguardare la salute della donna e del bambino, che potrebbero essere compromesse dall’invecchiamento della placenta, si provvederà ad indurre il parto farmacologicamente (fettuccia in gel, flebo di ossitocina) o con tecniche naturali di induzione del travaglio (digitopressione, moxibustione, scollamento delle membrane, rapporti sessuali, stimolazione dei capezzoli), in modo da stimolare naturalmente o artificialmente le contrazioni per l’avvio del travaglio; in alcuni casi potrà essere necessario ricorrere al taglio cesareo.