Joe Bastianich in Ucraina vive il dramma dell’apocalissi
La guerra in Ucraina diventa teatro dell'arrivo di Joe Bastianich , ex giudice di Masterchef Italia e ora inviato de Le Iene: l'imprenditore incredulo davanti a tanta devastazione
Dalle cucine di Masterchef Italia fino ad arrivare nel bel mezzo di una guerra dove testimoniare il dolore del popolo ucraino costretto a migrare per non morire sotto le bombe russe. Joe Bastianich diventa così protagonista di un servizio per Le Iene, dove da quest’anno veste i panni di inviato, servizio che mirava a testimoniare la crisi umanitaria in corso per il popolo ucraino
In un video Instagram l’ex compagno di fornelli di Cracco, Barbieri e Canavacciolo dice:
“Le persone sono disperate, mancano cibo, acqua, coperte, pannolini: sto vedendo scene da seconda guerra mondiale”
il video racconto prosegue così
“La situazione è apocalittica le famiglie al confine tra Ucraina e Polonia si dividono, perché gli uomini ucraini tra i 18 e i 60 anni non possono uscire dal Paese, sono tutti chiamati in servizio. Le donne, i bambini e gli anziani impiegano 30 ore a superare il confine e poi camminano nei boschi, perché in Polonia non sanno dove andare. O c’è qualcuno che li aspetta, e ho visto auto da tutta Europa recuperare i profughi che hanno contatti all’estero, oppure è il caos. Non ci sono posti per dormire, non ci sono campi, mancano cibo, acqua, coperte, pannolini. Serve tutto”.
Joe Bastianich racconta il dramma dell’Ucraina
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I suoi video e il suo servizio raccontano di un popolo Polacco pronto ad accogliere i “cugini” dell’Ucraina, offrendo loro i generi di prima necessità, oltre che un letto e un luogo sicuro in cui trascorrere le prossime ore, lontani da bombe e pallottole
Con i passaporti americano e italiano si fa meno coda, quindi noi della troupe stiamo portando generi di prima necessità alle famiglie. Ma comincia a scarseggiare tutto: devo dire che i civili polacchi che vivono qui aiutano molto. Accolgono i profughi e mettono a disposizione quello che hanno. Anche la polizia polacca fa passare con facilità chi può dare una mano. Ma parliamo di migliaia di persone che premono al confine, serve un’organizzazione umanitaria
Una testimonianza toccante che, quasi fosse come un documentario, rende ancora più dettagliata e dolorosa questa guerra.