I 6 borghi più belli della Calabria

Martina Gargano
  • Dott. in Mediazione Linguistica

I 6 borghi più belli della Calabria

Un mare meraviglioso, coste rocciose e litorali sabbiosi, tradizioni genuine e un clima accogliente. Questa è la Calabria, cosa chiedere di più? Una regione immersa nella natura, perfetta da visitare sia in estate che in inverno, godendo di scorci e paesaggi che spaziano dal mare alla montagna. La cosiddetta “punta dello stivale” offre, infatti, scenari unici, tra vette e laghi della Sila, e un mare cristallino lungo tutta la costa.

Borghi Calabria Tropea

Custode di tradizioni, costumi e di un patrimonio culinario con i sapori di una volta, la Calabria è intrisa di bellezza e cultura e ospita mete affascinanti che raccontano la storia di una terra stupenda, segnata da epoche e dominazioni diverse.

Oltre al mare, la montagna e la cucina, questa regione custodisce alcuni tra i borghi più belli d’Italia, in cui rifugiarsi per una gita fuori porta o anche solo una passeggiata, lontano dal caos delle città.

I Borghi più belli della Calabria, tra mari e monti

Ecco i 6 borghi calabresi più belli assolutamente da non perdere:

  1. Aieta
  2. Chianalea di Scilla
  3. Fiumefreddo Bruzio
  4. Gerace
  5. Stilo
  6. Tropea

1. Aieta, un gioiello rinascimentale 

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Il primo borgo che incontriamo è Aieta, in provincia di Cosenza. Un piccolo borgo medievale che sorge a 524 m di quota sul mare cosentino, con panorami sulle vallate interne e uno scorcio vista mare. Il nome, molto probabilmente, deriva dal greco aetòs, che vuol dire “aquila”, in riferimento alla posizione del borgo alle pendici delle montagne.

Proprio per la sua vicinanza alle montagne e per la posizione situata nel Parco Nazionale del Pollino, il borgo conserva tradizioni e usanze tipicamente montane. Nel centro storico, stradine strette con un alto dislivello si intrecciano nel tessuto del borgo, portandoci indietro nel tempo.

Nonostante le piccole dimensioni e il numero ridotto di abitanti, Aieta conserva alcuni edifici di gran valore, come il più prezioso palazzo Martirano Spinelli, che si sviluppa su tre livelli. Eretto nel XVI secolo, l’edificio venne dichiarato Monumento Nazionale nel 1913 e dal 1980 è parte del comune di Aieta.

Se passate da queste parti, vale la pena fermarsi per una visita: camminando all’interno della struttura, è possibile vedere e “rivivere” la vita dell’epoca, alternando visite ai sotterranei, alle due torri e alle sale che ospitano cucine e camere da letto meravigliose. Inoltre, nel 2012, è stato inaugurato al suo interno il museo virtuale d’Aieta (MUVIDA), in cui riscoprire in versione 3D la realtà del palazzo rinascimentale ai tempi del suo massimo splendore.

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Altra tappa obbligatoria in questo prezioso paesino è la Chiesa Madre di Santa Maria della Visitazione, edificata in età normanna nel XVI secolo. Il portale in pietra e gli affreschi al suo interno arricchiscono questo luogo di culto rendendolo particolarmente caratteristico, icona di fede in quest’area. In vecchi documenti, la chiesa viene citata anche come Santa Maria de fora, ovvero “fuori dal centro abitato”, poiché venne edificata su una chiesetta preesistente situata fuori dai centri abitati del borgo di allora.


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Aieta è il compromesso perfetto per chi ama il trekking e i sentieri montani e per chi preferisce godersi il mare. Tra piatti tipici – non dimentichiamo il Prisuttu di puorcu, che dà luogo alla sagra del 12 agosto – e scorci meravigliosi, è il luogo ideale in cui rifugiarsi e rilassarsi.

2. Chianalea di Scilla, la Venezia del Sud

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Spostandoci in provincia di Reggio Calabria, troviamo poi Chianalea, un piccolo angolo incontaminato della Calabria meridionale. Soprannominata la “Venezia del Sud”, questo borgo rappresenta il cuore di Scilla, famosa località turistica calabrese. Passeggiando tra i suoi vicoli, lungo la costa, ci si immerge completamente in quello che potremmo definire un villaggio di pescatori. Tutt’oggi, infatti, è possibile incontrare gli abitanti, perlopiù pescatori, intenti a costruire le reti da pesca o a riparare le proprie barche, che ognuno “parcheggia” sotto casa.

Gli scorci tra le abitazioni lasciano intravedere un panorama stupendo, che al tramonto diventa ancora più suggestivo, tra i profumi del mare e la tranquillità di un piccolo angolo di paradiso.

Il piccolo villaggio “Scaro Alaggio” culla principalmente le barche al riparo delle onde e, oltre alla bellezza del paesaggio tipico, ospita un importante esempio architettonico: il palazzo Scategna, con il suo doppio ordine di balconi in pietra e la sua armonia.

Poco distante, si trova Villa Zagari, edificio del 1933 che con il suo stile eclettico costituisce un punto di riferimento per il borgo.

Infine, non si può non menzionare l’imponente e austero Castello Ruffo, un’antica fortificazione che si erge proprio sulla rocca iconica di Scilla. Da qui, si può godere di una vista mozzafiato che si estende fino alle Eolie e alla costa siciliana. Insomma, un vero e proprio gioiello assolutamente imperdibile!

3. Fiumefreddo Bruzio, tra ruderi e panorami 

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Risalendo lungo la costa tirrenica, nel Basso Cosentino, incontriamo il borgo di Fiumefreddo Bruzio. Questo paesino, situato a 220 metri sul livello del mare, offre un panorama indimenticabile, che unisce mare e montagna in unico abbraccio. Con la sua natura storica e moderna al tempo stesso, Fiumefreddo ospita preziose testimonianze artistiche, a cominciare dalla Porta d’ingresso del paese che subito si apre su Piazza del Popolo, la piazza principale.

Il Castello è senza dubbio uno dei must del borgo: noto come Castello della Valle, fu costruito nel 1190 sulla base di una torre normanna-longobarda e si erge su uno sperone roccioso che affaccia direttamente sul mare. Oggi è principalmente composto da ruderi ed è possibile visitarlo, immaginando la sua imponenza e gli spazi del passato.

Altre tappe identitarie del luogo sono sicuramente i numerosi edifici religiosi e i palazzi monumentali. La chiesa matrice di San Michele Arcangelo, edificata nel 1540, è il più importante edificio religioso e conserva al suo interno preziosi capolavori artistici di Francesco Solimena e Giuseppe Pascaletti, datati tra la fine del 1600 e la prima metà del 1700. Proseguendo, sulla piazza si affacciano due palazzi di spicco: il palazzo del Barone del Bianco e il palazzo Gaudiosi, meravigliosamente decorati. Palazzo Zupi, più avanti, presenta invece un portale unico, che costituisce un punto di riferimento nella parte alta del borgo.

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Passeggiando tra le stradine tipiche e caratteristiche, incontriamo poi la Chiesa dell’Addolorata, di origine antichissima risalente all’XI° secolo e dall’aspetto barocco. Piazza Vittorio Veneto rappresenta, invece, il punto principale della vita cittadina, dove è possibile osservare anche uno dei palazzi più belli del borgo: palazzo Pignatelli, di origine cinquecentesca e sede di antichi feudatari. Per concludere la visita, imperdibili sono le specialità culinarie del luogo, tra cui formaggi ottimi lavorati tradizionalmente e dolci come i cuddruri, a base di uova, zucchero, cannella e anice.

4. Gerace, la rupe sul mare 

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Quarta tappa obbligatoria del nostro viaggio è Gerace, un tesoro di storia e arte della Calabria meridionale. Situata in provincia di Reggio Calabria, il borgo di Gerace è abbracciato dalla catena dell’Aspromonte e si affaccia contemporaneamente sullo Ionio, offrendo un panorama unico.

Nonostante le piccole dimensioni, questo paesino è un vero e proprio tesoro artistico e custode di oltre cento chiese. Le stradine, le piazze, gli archi e i portali imponenti creano un’atmosfera nostalgica in cui ritrovare una bellezza senza tempo.

Tra i monumenti religiosi più importanti, si annovera senza dubbio la Cattedrale, una vera e propria opera d’arte che è divenuta nel tempo emblema del territorio meridionale. All’interno troviamo tre navate contornate da due file di colonne in marmo meravigliose, che ricordano immediatamente la Magna Grecia, culla eterna della costa ionica calabrese.

La chiesa di San Francesco, di origine gotica, risale al 1252 e presenta al suo ingresso uno stupendo portale arabo-normanno. Altra chiesa, stavolta di origine medievale e datata X° secolo, è quella di San Giovannello, con un’anima austera che rievoca il senso profondo di spiritualità. Infine, degno di nota è anche il Convento dei Cappuccini, eretto nella prima metà del 1500, dall’aspetto barocco e con preziosi altari in legno di noce intarsiati interamente a mano.

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Passando di qui, non si può non fare una visita anche al Castello, sebbene ormai sia ridotto a rudere. È possibile arrivarci dopo una piccola salita dalla Chiesa di San Francesco e, una volta arrivati, si rimane a bocca aperta nel godersi un panorama eterogeneo e mozzafiato: la piazzetta davanti al castello, infatti, mostra tutta la ricchezza del territorio e la fortunata posizione del borgo su vallate e un mare stupendo.

5. Stilo, tra sole e mare

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Sempre in provincia di Reggio Calabria, incontriamo poi Stilo, borgo bizantino con una storia interessante che sorge a 400 metri di altezza. Circondato dalla natura, questo piccolo gioiello calabrese si estende dalle valli del Monte Cozzolino fino alle coste del mar Ionio, offrendo atmosfere fiabesche tra boschi e animali selvatici.

La bellezza architettonica del borgo si esprima soprattutto attraverso i luoghi religiosi, tra cui la meravigliosa Cattolica, un piccolo tempio del IX secolo che presenta la tipica formazione bizantina, con pianta quadrata e croce greca. Altri luoghi preziosi del luogo sono la Grotta della Madonna della Pastorella, con all’interno un santuario suggestivo e una vista mozzafiato sulla valle sottostante, e il Duomo, con un portale gotico maestoso e ricco di storia.

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L’unicità di Stilo risiede in particolare nella pianta del borgo, tipicamente medievale, e nella presenza dell’antica porta Stefanina. Poco distante, si incontra anche la splendida Fontana dei delfini, esempio artistico dallo stile arabo bizantino. Perdendosi tra i vicoli del centro storico, si scoprono poi altri tesori nascosti e bellezze artistiche, come la chiesa di San Giovanni Theresti, dalla forte impronta barocca. Questo luogo di culto, edificato nel 1625, è affiancato da due splendidi campanili e conserva al suo interno le reliquie dei monaci basiliani a cui è dedicato.

Altro sito religioso da visitare è la chiesa rinascimentale di San Francesco, anch’essa protetta da una torre-campanile meravigliosa che conferisce al piccolo convento una certa maestosità. Infine, non può mancare la visita ai resti di quel che era il Castello Normanno, raggiungibile a piedi tramite un sentiero panoramico che sale dalla Cattolica. Un piccolo gioiello incastonato tra le meraviglie della natura e a due passi dal mare cristallino!

6. Tropea, il borgo dei borghi

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Ultimo, ma non per importanza, tra i più bei borghi calabresi è Tropea, immancabile tappa del nostro viaggio calabrese che costituisce un vero punto di riferimento e identità di questa splendida regione. Sorto in provincia di Vibo Valentia e affacciato sul Mar Tirreno, questo borgo racchiude tesori e prodotti unici nel loro genere ed è stato riconosciuto come “Borgo dei Borghi 2021“.

Il centro storico si snoda tra strade larghe e arieggiate che costeggiano palazzi storici del ‘700 e ‘800 con portali maestosi in granito e tufo. Anche qui, i luoghi religiosi rivelano la ricchezza artistica e spirituale del luogo, a cominciare dalla Chiesa Concattedrale.

Fondata dai Normanni nel 1163, conserva al suo interno preziose testimonianze, tra cui l’icona della Madonna di Romania, datata XIV secolo, il Crocifisso Nero e la Cappella del SS. Sacramento, custode di alcune tele del pittore locale Giuseppe Grimaldi (XVIII secolo).

Più avanti, s’incontra invece la Chiesa del Gesù, anch’essa culla di preziosi lavori scultorei e architettonici, come gli altari marmorei e tele settecentesche.

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Di particolare bellezza è poi l’Affaccio Raf Vallone, belvedere panoramico tra i più suggestivi del Mediterraneo, che fonde mare e cielo in un’unica entità. Da qui, è possibile scorgere le Isole Eolie e il Santuario Maria dell’Isola, eremo e simbolo di Tropea, con un giardino rigoglioso ricco di colori e profumi.

Immancabile, qui a Tropea, il tour culinario, di cui si fa protagonista indiscutibile la famosa Cipolla di Tropea Calabria IGP. Ciò che rende questo “comune” ortaggio speciale è il suo tocco particolarmente dolce, che lo rende poliedrico e perfetto per moltissime pietanze della nostra tradizione. Anche nel Medioevo e nel Rinascimento, questo prodotto tipico veniva molto apprezzato e si è scoperto, tramite fonte storiche, che costituiva un vero e proprio alimento chiave per l’alimentazione e l’economia del territorio.

In poche parole, un borgo assolutamente da non perdere, per viaggiare tra passato e presente, sia con gli occhi che con il gusto!