5 incredibili borghi fantasma del Lazio

Redazione
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Quali sono i borghi fantasma da visitare nel Lazio? Se state cercando i paesi abbandonati da vedere nel Lazio, in questo articolo troverete alcune tra le città morte più incredibili da visitare, con la storia e le curiosità che le hanno rese oggi luoghi disabitati ed in rovina ma ricchi di fascino e mistero

5 incredibili borghi fantasma del Lazio

Il Lazio è una di quelle regioni davvero ricche di storia, arte e cultura, ma anche di borghi medievali e meravigliosi disseminati in tutte le sue province. Tra questi ne esistono alcuni che oggi sono totalmente disabitati, borghi fantasma ancora in piedi ma abbandonati, rovine che testimoniano la gloria passata.

Sono posti magici, pieni di fascino e mistero, e non stupisce che ogni anno molti turisti giungano a visitarli per immergersi nell’atmosfera suggestiva ed antica che solo questi paesi perduti hanno potuto conservare.

In questo articolo troverete alcune tra le città morte del Lazio: vi racconteremo la loro storia e le vicissitudini che li hanno portati progressivamente a diventare dei borghi disabitati.

I 5 borghi abbandonati più affascinanti del Lazio

Cartina Borghi Fantasma del Lazio

Ecco alcuni dei borghi abbandonati più belli da vedere nel Lazio con la posizione sulla mappa:

  1. Celleno Antica (VT)
  2. Civita Vecchia, Arpino (FR)
  3. Ninfa (LT)
  4. Antuni, Castel di Tora (RI)
  5. Monterano (RM)

1. Celleno Antica (Viterbo)

Borghi fantasma Lazio


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Celleno Antica è un piccolo borgo fantasma nella provincia di Viterbo, a pochi chilometri da Civita di Bagnoregio. È uno tra i più famosi perché egregiamente conservato grazie alle opere di riqualifica che lo hanno reso una città museo.

Si trova posizionata su uno sperone roccioso proprio sopra la città nuova ed abitata, e si può arrivare fin sotto le mura con la macchina. Si accede al borgo tramite un’ampia passerella in pietra che sale verso la piazza principale del borgo, oggi visitabile in tutta sicurezza anche prenotando una visita guidata. Proprio sulla piazza del Castello, Papa Alessandro VI Borgia fece torturare e giustiziare Giovanni Gatti, il signore feudatario che nel regnava sul borgo e le terre circostanti, per essersi rifiutato di riconsegnare il Castello, concessione dello Stato Pontificio alla sua famiglia. Nel 1500 la famiglia Orsini subentrò nel Castello, che da quel momento ne prese il nome.

La storia di Celleno è molto travagliata poiché questa sfortunata cittadina fu colpita nei secoli da numerose epidemie e calamità naturali, come frane e terremoti; proprio un un terremoto, nel 1931, la danneggiò in modo importante, determinandone il progressivo abbandono.

Oggi Celleno ospita, soprattutto in estate, molti eventi, sagre e festival locali.

Molte case e botteghe sono state riqualificate secondo gli usi e le sistemazioni tipiche dell’epoca, caratteristica che rende l’intero borgo un piccolo museo dal fascino incredibile.

2. Civitavecchia, Arpino (Frosinone)

Borghi fantasma Lazio

L’Acropoli di Civitavecchia si trova a pochi chilometri da Arpino, in provincia di Frosinone. Le sue origine risalgono all’età del ferro, quando i Volsci si insediarono in queste terre costruendo le proprie abitazioni e la difensiva cinta muraria su un’altura, circa sette secoli prima di Cristo.

Le imponenti mura poligonali circondavano Civita Vecchia ma anche la sottostante Civita Falconara, una città minore, estendendosi per 3 chilometri, di cui circa la metà è rimasta intatta. Nel Medioevo si aggiunse anche il castello con le sue mura, di cui oggi restano i ruderi insieme ad altri edifici costruiti in quel periodo, mentre risale al 1720 la chiesetta in stile romanico della Santissima Trinità, voluta dal Cardinal Pesce. Un’altra chiesa, San Vito, si trova poco distante, proseguendo per la stradina ciottolosa; all’interno si può ancora ammirare una tela che ritrae San Vito San Modesto e Santa Crescenza, dipinta per mano del Cavalier d’Arpino.


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Sicuramente la costruzione più imponente è la Torre di Cicerone, un torrione medievale a base quadrata che sorge nel punto più alto della cittadella, da cui si può godere di un panorama davvero suggestivo.

Il borgo antico e disabitato di Civitavecchia è stato interamente riqualificato e restaurato ed è una testimonianza ancora vivida, soprattutto per l’arco a sesto acuto che apre l’ingresso nell’acropoli, del passaggio dei Volsci in epoca preromana.

Ninfa (Latina)

Borghi fantasma Lazio

Questa località è famosa soprattutto per il bellissimo Giardino di Ninfa, un monumento che sorge a pochi passi da Cisterna di Latina, nel basso Lazio. I Giardini di Ninfa sono ogni anno meta di turisti curiosi che vengono a conoscenza di questo patrimonio naturalistico della campagna laziale: un parco all’inglese, voluto negli anni Venti del Novecento da Gelasio Caetani, che ospita varietà di piante provenienti da tutto il mondo e non tutti sanno che sorge proprio intorno al borgo medievale, oggi abbandonato, di Ninfa. Qui si possono ancora ammirare alcune costruzioni, come il tempio delle Ninfe.

Questo piccolo ed antico borgo fantasma fu abitato in epoca romana e divenne un insediamento più importante verso la fine del 1200, quando Benedetto Caetani (Papa Bonifacio VIII) diede mandato di acquistarlo al Conte di Caserta. Verso la fine del 1300, Ninfa venne duramente saccheggiata e poi abbandonata, fino appunto al 1920, quando la proprietaria famiglia Caetani decise di restaurare la cittadella, sistemando le abitazioni, scavando il letto del fiume e costruendo il giardino magnifico che oggi tutti possono ammirare. Le visite vanno da marzo a novembre durante il fine settimana.

Antuni, Castel di Tora (Rieti)

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Antuni è un borgo misterioso ed affascinante che si trova arroccato sull’omonimo monte affacciato sul Lago del Turano, a pochi chilometri dalla bellissima Castel di Tora, in provincia di Rieti.
Questa antica cittadella affonda le sue origini nel XI secolo, e furono diverse le famiglie che si succedettero come governanti nel corso dei secoli; in particolare, furono i Principi del Drago ad ottenerne il dominio e proprio da loro prese il nome il Castello del Drago, che si trova nel punto più alto del monte Antuni. Il lago è artificiale e venne predisposto solo nel 1939, quando venne costruita la diga sul fiume Turano, al fine di produrre energia idroelettrica.

Sfortunatamente il borgo di Antuni fu vittima di un tragico destino: durante il secondo conflitto mondiale, infatti, venne bombardato per un errore umano; questo drammatico evento ne determinò un irreparabile danneggiamento ed il conseguente abbandono, tanto che già negli anni cinquanta Antuni era un borgo completamente disabitato ed inaccessibile. Negli anni novanta il Comune di Castel di Tora ne decretò il restauro, affinché fosse nuovamente visitabile dai turisti.

Il borgo fantasma di Antuni è visitabile solo su prenotazione, al costo di 6€ a biglietto) e solo con visita guidata di gruppo. La visita comprende una passeggiata di due ore fino al borgo, oppure tre ore se si prosegue fino all’Eremo.

Monterano (Roma)

Borghi fantasma Lazio

Monterano è un suggestivo borgo disabitato nella provincia di Roma. Si trova a metà strada tra i Monti Sabatini, di composizione calcarea ed i Monti della Tolfa, caratterizzati dal tufo, cosicché nella sua costruzione vennero utilizzate entrambe le pietre. Monterano sorge inoltre su un’area vulcanica, come dimostrano le sorgenti di acqua calda che si possono scorgere in piccole grotte, tra la vegetazione.

Di origine etrusca, questo borgo ormai in rovina passò sotto la dominazione romana che comportò la costruzione di un acquedotto, ma iniziò la sua decadenza con il crollo dell’Impero Romano. Conobbe un nuovo periodo di splendore, quando il vescovo di Forum Clodii vi si trasferì con la popolazione per proteggersi dalle scorribande germaniche; le strade e le abitazioni vennero ricostruite ed il borgo fu nuovamente abitato e vivo.

Nel corso dei secoli successivi vide la dominazione degli Orsini e degli Altieri (sotto i quali conobbe momenti di vero splendore), che costruirono la Chiesa ed il Convento di San Bonaventura e la fontana ottagonale di cui oggi possiamo ammirare solo in parte; la malaria alla fine del 1700 però ridusse notevolmente la popolazione, infine lo scontro tra la Repubblica Romana ed il Regno Borbonico ne decretò la quasi totale distruzione.

Oggi si possono ammirare solo i resti di quello che un tempo fu un borgo fiorente e vitale, ma non per questo non vale la pena di visitarlo; un fascino misterioso avvolge le rovine di Monterano, che consistono principalmente nella Chiesa di San Bonaventura, nel Palazzo Baronale e nella fontana ottagonale; ci sono ancora edifici e tombe etrusche e parte dell’acquedotto romano.