Cosa mangiare in Abruzzo? I 10 migliori piatti tipici abruzzesi
Scopri i 10 migliori piatti abruzzesi. Ecco i piatti tipici che potrete assaporare in visita in Abruzzo. Da non perdere come sempre gli arrosticini di pecora!
Diciamolo chiaramente: la cucina mediterranea è la migliore che ci sia. Ancor di più lo è, però, la cucina italiana, che si distingue per gusto, equilibrio e, soprattutto, rispetto della tradizione.
Ogni regione custodisce, quasi gelosamente, una propria cultura e una storia di sapori e profumi che racconta l’identità della sua gente. Mangiare, oltre che un bisogno individuale, è anzitutto un atto collettivo. L’attenzione alle materie prime poi, abbinata all’esperienza e alla sapienza delle mani, fanno la differenza.
Situata nel centro Italia, l’Abruzzo è una regione che custodisce un patrimonio culinario ricchissimo. Ogni luogo offre sapori tipici e identitari, spaziando da piatti di montagna a quelli di mare, passando tra Appennini, Parchi nazionali e aree naturali protette meravigliose.
Trattorie, trabucchi sulla costiera, ristoranti stellati e aziende agricole sono espressione della cucina abruzzese, in cui fermarsi ad assaporare i sapori di questa terra sorprendente. Qui si maneggia la materia prima esaltandola con ricette strepitose e unendo tradizione e contemporaneità con accostamenti semplici, ma prelibatissimi.
Per immergerci al meglio nella cucina abruzzese, abbiamo scelto le 10 specialità più caratteristiche. Non resta che scoprirle e “gustarle” insieme!
Piatti tipici abruzzesi, tra gusto e tradizione
1. Pallotte cace e ‘ov
Il primo piatto che incontriamo è un piatto povero, ma ricco di sapore e nutrienti: le pallotte cacio e ova, ovvero polpette con formaggio e uovo. Questo abbinamento nasce da una tradizione lontana, in cui vigeva il rispetto per ciò che offriva il territorio e non si buttava via nulla. Le polpette sono realizzate con pane raffermo, uova e formaggio, e condite con sugo di pomodoro.
2. Pipinduni e ove
Un piatto coloratissimo, tipico della provincia di Pescara: peperoni fritti e uova sbattute. Certo, forse non è leggerissimo, ma l’accoppiata di uova e peperoni lo rende un piatto unico delizioso, spesso protagonista di pic-nic e utilizzato anche come farcia per i panini. C’è persino una sagra dedicata che si tiene ogni anno a Collecorvino.
3. Spaghetti alla chitarra
La pasta, si sa, è forse la protagonista assoluta della cucina italiana, ancor di più nel centro e sud Italia. Qui, in Abruzzo, i formati sono moltissimi e dalle forme più diverse.
Gli spaghetti alla chitarra sono forse i più tipici e caratteristici della regione e vengono realizzati con un attrezzo omonimo, costituito da fili paralleli fissati a un’intelaiatura in legno, proprio come una chitarra appunto.
Una pasta fresca all’uovo che viene avvolta da condimenti diversi: a Teramo, ad esempio, da non perdere sono gli spaghetti alla chitarra con pallottine, ovvero con sugo di polpette, particolarmente indicato per il formato di pasta. Ma in zone marittime, è possibile degustare anche la chitarra con pelosi, ovvero i granchi: una vera e propria specialità, quasi introvabile!
4. Sagne
È una pasta casereccia tipica del Centro Italia (le troviamo anche nel Salento, generalmente abbinate ai ceci), fatta con acqua, sale e farina. In Abruzzo troviamo due varianti: con i ceci o con fagioli. Un piatto povero che abbinato ai legumi costituisce un pasto completo, un tempo spesso cucinato per sopperire alle mancanze di carne o altre proteine. La forma è tipicamente romboidale. In provincia di Chieti, vengono chiamate sagn’app’zzat e si mangiano con la salsiccia; mentre le sagne a lù cuttéur rappresentano una versione più “spinta”, condite con salsiccia di carne e fegato, peperoncino e pancetta. Assolutamente da provare!
5. Scrippelle ‘mbusse
Forse gemelle delle più comuni crêpes, le crespelle di Teramo sono un vero e proprio must. Figlie della tradizione francese, approdarono in Italia alla fine dell’Ottocento. La leggenda vuole che un cuoco stesse preparando delle crêpes, appunto, per delle truppe francesi, ma gli caddero nel brodo: ecco allora che nascono le scrippele ‘mbusse, ovvero crespelle “bagnate”.
L’impasto è sempre a base di acqua, farina e uova, e una volta arrotolato viene cosparso rigorosamente da pecorino e pepe. Un brodo diverso e tutto da gustare!
6. Mazzarelle
Nella tradizione abruzzese, non può mancare la coratella. Ecco, allora, che incappiamo nelle cosiddette mazzarelle, una portata di carne servita come primo piatto, tipicamente durante il pranzo di Pasqua. Si tratta di involtini di interiora di agnello, abbracciati da foglie di lattuga o scarola e legati con il budello. Si servono cotti in umido o soffritti. Un piatto dai sapori forti, ma ricco di storia e di gusto.
7. Rustell o arrosticini
Nonostante possa sembrare un piatto semplice e scontato, gli arrosticini sono immancabili sulla tavola abruzzese. Forse vera identità della cucina regionale, i rustell, cioè spiedini di carne di pecora, vanno assaggiati almeno una volta nella vita. Tipicamente cotti alla griglia, vengono spesso serviti a “mazzo”, proprio come fossero dei fiori. Un bouquet bellissimo, ma soprattutto buonissimo!
8. Brodetto di pesce
Spostandoci sulla costa adriatica, la cucina abruzzese cambia forma e materia prima, ma non perde di gusto. Tra osterie e trabucchi, uno dei piatti marittimi più amati del luogo è proprio il brodetto di pesce. Lo troviamo in due varianti abruzzesi: alla pescarese o alla vastese. Nonostante le due località di provenienza siano poco distanti, la preparazione del piatto cambia completamente: a Pescara non si usa, infatti, né pesce azzurro, né pomodoro e si utilizza un soffritto di peperoni. A Vasto, invece, lu vrudàtte (così viene chiamato) viene preparato con pesce intero di diverse varietà e abbinato a ortaggi vari, come peperone, pomodoro e peperoncino; il soffritto non si usa e il tegame, rigorosamente di coccio, non viene mai aperto, a differenza della tradizione pescarese. È questo un piatto che rappresenta la duplice anima abruzzese, quindi assolutamente da provare per immergersi totalmente nei sapori di questa meravigliosa regione.
9. Cicerchiata
Arriviamo finalmente al dolce. Molto simile agli struffoli napoletani, ma dalle dimensioni più ridotte, la cicerchiata è composta da palline di pasta ricoperte di miele e viene tipicamente consumata nel periodo di Carnevale. L’impasto è a base di farina, olio, zucchero e uova: viene immerso nell’olio caldo, quindi fritto, e una volta fuori viene cosparso di miele caldissimo. Spesso, le palline una volta fredde vengono decorate con mandorle o zuccherini colorati. Un dolce tanto semplice quanto buonissimo: una pallina tira l’altra e non si smette più di mangiarlo!
10. Sise delle monache
Immancabili, infine, le sise delle monache (anche chiamate zizze), un dolce all’apparenza semplice, ma che custodisce un’irresistibile cuore di crema. Come facilmente si può immaginare, il nome deriva dalla loro forma, di zizze appunto, che altro non sono che sfere di pan di Spagna ripiene con crema pasticcera e unite a tre a tre. L’origine è tuttora un mistero, ma la bontà è una certezza. Immancabili per finire un pasto in dolcezza e semplicità!